Non guardavo il mondo in bianco e nero ma il fascio di possibilità solitamente si distribuiva in sole due direzioni: verso l'assenso o il rifiuto.
L'indecisione non mi aveva mai accompagnato a lungo.
L'attesa era una strada senza uscita, una condanna, un eterno limbo.
In un mondo di false promesse, io restavo in silenzio.
Innamorata del potere di una scelta.
Andare o restare, accettare o rifiutare,
avanti o indietro,
a destra o a sinistra, in alto o in basso,
dentro o fuori.
Passi, archi, porte, finestre, rampe, scalini.
Aperto o chiuso.
On/ Off.
La scelta era un colore uniforme, deciso, statico.
Erano le sfumature a darle vita: luce, profondità, movimento.
Nessuna recita, alcuna menzogna, scappando dal nulla, dal ghigno, dal vuoto.
Restando a scaldarmi, ad incendiarmi, solo nei dettagli.
Il mio eterno sì alla libertà, al vero, alla possibilità.