La Luna piena del quindici Dicembre, l'ultima dell'anno, la Luna piena in Gemelli, della lunga notte, la Luna piena fredda, aveva mille nomi ma per me un solo significato.
Avvolta dalle nuvole, arrivata con la pioggia, sospesa su cerchi di rosa caldo, abbagliante in quel cielo avio.
Immensa, rovente.
Accarezzava il pelo dell'acqua, i contorni delle nuvole, la mente e lo sguardo.
Una luna calda, in una notte fredda, che parlava solo di casa.
Mi aveva lasciato tra i pensieri l'immagine di una copiosa goccia color oro all'estremità di una linea irregolare.
Con un fondo di compatta muratura grigia, con piccole bolle d'aria e qualche irregolarità in rilievo.
Era nato così il pensiero di "chiave di volta", da una goccia dorata.
Una goccia estesa in meccanismi, in serratura, trascinata lungo i cardini di una porta centrale, intrecciata in una nube, sul fondo di un cerchio, ai piedi di un individuo intento a dipingere il cielo.
Un eco, un inizio, un cerchio, un ciclo di fili fluttuanti, un ingresso, una rivelazione.
Nell'architettura la chiave di volta era un elemento indispensabile, centrale, posta al vertice di un arco o di una volta.
Quella Luna fredda in realtà non era mai stata così calda.