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© 2024 by Graziana C. Pantaleone.

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Frammenti di un mondo invisibile

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04-07-2025 14:23

Graziana C. Pantaleone

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Lorem Ipsum è un testo segnaposto utilizzato nel settore della tipografia e della stampa. Lorem Ipsum è considerato il testo segnaposto standard sin d

Avevo fatto pace con molte cose.

Con il caffè non più corposo ma ormai stravagante, quasi ripetutamente uguale, quasi brava grazià.

Con i rami che mi tiravano la sciarpa.

Con il cactus che mi regalava le spine, con uno strambo e improvvisato pollice verde. 

Con quelle bustine che continuavano a ripetermi sempre la stessa cosa, il medesimo concetto con parole differenti.

Con la tastiera che a tratti si inceppava.

Con quella testa fiorita.

Perfino con le decorazioni di Natale. 

Quest'anno l'albero era diverso, più bello, più autentico.

Nelle decorazioni c'era di tutto, avevo accantonato le solite per aggiungere un po' di bianco e qualche sfumatura di rosso.

Per renderlo l'albero di quest'anno, dell'anno vero, di quello magico. 

Delle due mani sospese, l'una sopra l'altra.

Nelle palline in vetro c'erano tutte le mie parole; i frammenti, le note, tutto quello di cui avevo parlato, scritto. La cosa simpatica era l'averle acquistate qualche anno prima. 

Avevano girato in cerchio per poi tornare.

Una pallina quasi ghiacciata tratteneva un pugno di neve, in altre due dondolavano un paio di piume, un paio di forme iridescenti, un telefono per Babbo Natale, qualche mela rossa, del legno, del ferro e fiocchi tutt'intorno. 

Le luci erano bianco freddo, come il vento, come la neve. 

Avevo fatto pace con il Natale intrecciando le luci intorno ai rami. 

Quel gattino nero e bianco, che mi guardava da lontano dileguandosi pian piano, era poi tornato a giocare con le decorazioni. 

L'avevo capito dalla macchia nera che avevo visto correre fra i cespugli e dalla pallina luminosa caduta sul cemento. 

"Hey!"

Era iniziato così il nuovo livello di Jumanji edizione natalizia, tra cumuli di pressione e qualche sorriso in più. 

Con la consapevolezza vivida nelle parole.

Con il ricordo improvviso di quella frase a fine pagina.

Con la vita nel tutto, quel tutto che avevamo sempre voluto ma che incredibilmente avevamo già.