Alle prime luci dell'alba
Trattenevo le sensazioni vivide dei sogni come piccole gocce di magia.
Era sorprendente quanto fedelmente raccontassero di noi, seguendo una modalità libera, autentica, a volte criptica, quasi primordiale.
Un centinaio o forse più quelle che ricordavo; le migliori, le peggiori, tutto, non risparmiavo nulla.
La sincronicità, le connessioni, una pausa e qualche parola.
A volte tante, così tante da non ricordarle.
Ci trovavo le risposte, le domande, l'attesa, l'esitazione.
Sparpagliavano frammenti di intuito in una rete di dubbi.
Ci si ritrovava nei sogni, ma ancor di più ci si svegliava.