Avrei voluto conoscerlo quell'uomo.
Non ne conoscevo il nome, il volto, nè l'età.
Solo una storia, solo un pezzo di vita.
Solo quello che veniva dopo.
Forse ci eravamo capiti pur non essendoci mai incontrati.
Forse, ci eravamo scambiati un occhiolino da due mondi diversi, ripetuto la stessa promessa, amato la stessa persona.
Forse, da qualche parte, era ancora lì.
E forse era sempre stato lì.
Forse, per un attimo, in quegli occhi scuri che mi fissavano da vicino.
Gli stessi che mi parlavano d'amore senza parola alcuna, di comprensione, di un mondo così oltre, di un mondo che era stato, di quello tra le mani, di quello appena lì davanti.
Chissà com'era.
Forse burbero ma con un cuore gigante.
Forse educato e gentile, come quei signori d'altri tempi.
Chissà com'era la sua simpatia, o le sue cravatte, o le sue giacche.
Forse a quadri, o tinta unita, sicuramente stirate e profumate.
Mi sarebbe piaciuto conoscerlo, e magari sentirgli dire
-Quella ragazza, quella strana. Parla tanto, però mi piace.